Pietro Lunetto

Intervento iniziativa sui referendum CGIL 11-06-2024 Bruxelles

July 1, 2024 | by pietrolunetto.info

logo-filef-grande-735×400

Care Compagne e Cari Compagni,

grazie per l’opportunitá di di intervenire per conto della FILEF a questa iniziativa.

Nonostante il contesto europeo venuto fuori dalle elezioni sia tutto tranne che rassicurante, con un’avanzata numerica dei voti che vanno alla destra e all’estrema destra, lo smottamento nell’ area di sinistra e centrosinistra si è circoscritto. 

La sveglia per le forze progressiste continua a suonare, ma crediamo che non tutti le stanno ascoltando o lo abbiano capito.

Dove le forze di sinistra di rappresentanza politica e sociale, sindacale svolgono bene il loro ruolo di positivo impatto sulle condizioni materiali delle persone e dei lavoratori, la destra non sfonda.

Quando ogni attore svolge il suo ruolo, nella giusta direzione e in maniera sinergica con il resto dell’ ecosistema”  si regge l’attacco delle destre.Altrimenti no. 

E noi crediamo che le proposte contenute nei 4 referendum abrogativi proposti dalla CGIL, non solo vanno nella giusta direzione, ma ci danno uno strumento concreto per entrare nel merito delle cose che hanno un impatto nella vita delle persone, dei lavoratori, ma anche di praticare un metodo diverso rispetto a quello degli ultimi decenni.

Intanto il grande impegno della CGIL nel coinvolgere gli italiani all’estero in maniera vera e non di facciata. 

L’impegno, ribadito nelle conclusioni nell’assemblea di 2 settimane fa dal segretario generale Maurizio Landini, di sistematizzare l’approccio di coinvolgimento “di sistema” di tutti gli attori disponibili. Non sporadico, ma continuativo, che ci potrà consentire di affrontare non solo il referendum, ma anche i tantissimi problemi legati al mondo dell’emigrazione e degli italiani all’estero. Una sorta di approccio come La via Maestra. Ognuno ha la sua autonomia, ma tutti abbiamo la consapevolezza che il collaborare insieme ci fa piú forti e ci aiuta nei cambiamenti che vogliamo proporre. 

Quindi, incrociando le dita per quanto riguarda la raccolta delle firme, noi crediamo che la campagna referendaria , soprattutto all’estero, non potrà cominciare a 3 mesi dal voto. Già da settembre, in ogni luogo possibile, dovremmo costituire dei coordinamenti “leggeri” dove si discuta di come fare campagna durante tutti i 9-10 mesi che ci potranno separare dal voto. Purtroppo la comunicazione all’interno delle comunità emigrate non è facile ed é molto lenta. 

sono 7 milioni gli iscritti AIRE, +  del 10% di tutti gli aventi diritto al voto. Noi crediamo che per arrivare al fatidico 50% +1 dei voti, se non coinvolgiamo una larga massa di italiani all’estero, sarà difficile arrivare al quorum.  

Che la campagna referendaria diventi la campagna collettiva per tutti i prossimi 12 mesi, da integrare nelle nostre attività, non come corpo separato, ma come strumento di lotta.

RELATED POSTS

View all

view all